venerdì 29 ottobre 2010

I SEI FORMATORI PIU' CONOSCIUTI NEGLI STATI UNITI II PARTE

WAYNE DYER


Nasce a Detroit nel 1940. Passa i primi anni della sua vita tra orfanotrofi e case famiglia. Un’infanzia che lo segna molto e che influenzerà alcune delle sue future decisioni.
Studiò presso la Wayne State University of Detroit e conseguì una laurea in counseling. Iniziò a lavorare come consulente di orientamento per i ragazzi delle scuole superiori e come professore presso la St. John’s University di New York.Servì la marina militare per 4 anni (1958-1962).
La sua carriera accademica fu brillante, pubblicò articoli su diverse riviste ma le sue lezioni alla St. John’s erano per lo più incentrate sul pensiero positivo e la motivazione e attiravano moltissimi studenti,anche esterni,che seguivano le sue lezioni pur non essendo iscritti al corso.
Dyer venne contattato da un agente letterario che lo convinse a scrivere un libro, concentrando in esso tutte le sue idee e i suoi insegnamenti.
Il libro venne intitolato “le vostre zone erronee”. Inizialmente le vendite non furono quelle sperate ma Dyer iniziò ugualmente un tour promozionale negli Stati Uniti.
Durante il tour non si risparmiò mai. Alternava apparizioni e conferenze nelle biblioteche a interviste con i giornalisti sul retro della sua station wagon. La sua tenacia lo portò infine ad apparizioni televisive sulla rete nazionale come quella al Tonight Show.
Dyer inizia la sua carriera come speaker motivazionale, scrittore e formatore. Durante i suoi interventi usa spesso raccontare episodi della sua vita utilizzando la sua esperienza come esempio. E’ considerato un vero e proprio self-made-man. Ha scritto più di 20 libri, tutti diventati best sellers ognuno nel proprio genere. Attualmente vive a Maui (Hawaii) con sua moglie e sette dei suoi otto figli.

STEPHEN COVEY



Stephen Covey nasce nel 1932 a Salt Lake City. E’ autore del famosissimo bestseller “i sette pilastri del successo” pubblicato nel 1990 che ha venduto olter 15 milioni di copie.
Covey ha una laurea in Business Administration, un relativo master e un dottorato in storia. Prima del successo ottenuto grazie al libro lavorava come docente alla Birmingham Young University.
E’ anche fondatore del “Covey Leadership Center” (oggi conosciuto come Franklin Covey Company) società che si occupa della diffusione e della vendita di corsi di formazione e seminari. Covey è marito, padre e nonno; ha nove figli e cinquantadue nipoti.


Tra questi “mostri sacri” della motivazione ho scelto di mettere come sesto un ragazzo di 28 anni di nome Nick Vujicic. Molti di voi probabilmente lo conoscono e se almeno una volta avete visto uno dei suoi video che girano su you tube allora non ho bisogno di spiegare il perché ho scelto di rendere omaggio ad un personaggio straordinario ed estremamente positivo che ormai da anni tiene seminari e discorsi in quattro continenti (Africa, Asia, Australia e America Settentrionale).

NICK VUJICIC



Nasce il 4 dicembre 1982 a Melbourne in una famiglia Serba cristiana.
E’ affetto da una rarissima malattia, la tetramelia. E’ privo di arti superiori e inferiori eccetto due piccoli piedi di cui uno con due sole dita.
La sua infanzia è piena di difficoltà e ostacoli. Per primo il fatto di non poter frequentare una scuola tradizionale. Durante il suo primo periodo scolastico la legge riguardo la scuola fu cambiata e Nick potè frequentare la scuola. Imparò a scrivere usando le due dita del piede sinistro grazie anche ad un dispositivo speciale creato appositamente.
Durante gli anni ha anche imparato a usare un computer, radersi, lanciare palle da tennis e versarsi un bicchiere di

acqua.
La prima volta che pensò al suicidio fu a soli otto anni.
Era solo, dipendente totalmente dall’aiuto esterno e preso di mira dai bulli della scuola. Poi però il suo cambiamento avvenne grazie al fatto che sua madre gli fece leggere la storia di un uomo che viveva una vita difficile a causa del suo handicap. Nick capì di non essere solo e smise di supplicare Dio di fargli ricrescere gambe e braccia e iniziò a ringraziarlo di essere vivo.
Fondò la sua associazione “life without limbs” e una volta uscito dal college iniziò a viaggiare per il paese diffondendo il suo messaggio di speranza e forza.
Sempre più richiesto, inizia a viaggiare per il mondo ottenendo enorme successo. In italia sta per uscire la traduzione del suo libro
“Life without limits”. 

martedì 26 ottobre 2010

I SEI FORMATORI PIU' CONOSCIUTI NEGLI STATI UNITI (oggi i primi tre, la prossima volta gli altri)

ANTHONY ROBBINS
Nasce a Glendora il 29 febbraio 1960.
Il cognome originario di è Mahavick, cognome del padre naturale di Anthony che adotterà il cognome Robbins dal suo secondo patrigno. Il giovane tony andò a vivere da solo a seguito di una lite in famiglia alla tenera età di 16 anni.
Fece di diversi lavori a paga minima vivendo in condizioni precarie per diverso tempo fino a che non scoprì un’abilità che segno l’inizio del cambiamento. La vendita. Lavorando sodo diventò un bravo venditore fino a che non arrivò a guadagnare anche 10.000 $
Un giorno un famoso formatore dell’epoca incontrò Tony e rimase colpito dalla sua forte personalità e dalle sue doti professionali e umane e volle inserirlo all’interno del suo staff. Tony si formò, si mise in gioco, fu tenace e in poco tempo iniziò a tenere corsi da 100 poi 500 e infine 1000 persone. Aprì un ufficio a Beverly Hills appena ventenne.
Un giorno un editore gli propose di scrivere un libro “come ottenere il meglio da sé e dagli altri”. Le vendite del libro furono vertiginose e divenne presto un best seller con milioni di copie vendute. In seguito al libro le persone presenti ai corsi si moltiplicarono, la sua fama di formatore crebbe fino ad arrivare ad organizzare corsi anche da 5000 persone.

 
JIM ROHN
Nasce nel 1940 presso una famiglia di agricoltori nell’idaho.Frequentò un anno circa di college e poi lasciò per lavorare presso la sua famiglia e poi da Sears per 57 $ alla settimana. Un giorno un suo amico lo invitò ad una conferenza tenuta da john Earl Shoaff un miliardario imprenditore che impressionò Jim con la sua ricchezza, i suoi successi e la sua crescita personale.Presto Jim si iscrisse all’organizzazione diretta di vendita di Shoaff e iniziò un processo di crescita e sviluppo personale che lo portò a diventare milionario a 31 anni (Shoaff aveva sfidato Rohn che all’epoca aveva 25 anni a diventare milionario e lui vinse appunto questa sfida.)
Jim Rohn venne invitato da un suo amico a parlare della sua storia “dalle stalle alle stelle” al suo club. La conferenza fu un tale successo che il nome di Rohn iniziò a girare tra i vari club e associazioni Presto iniziò a tenere vari seminari in tutto il paese, devenne sempre più famoso e tenne seminari per i successivi 40 anni. Nel 1985 gli venne insignito un riconoscimento dalla National Speakers Association Award per l'eccellenza CPAE nel parlare. Nella sua carriera Rohn ha parlato a più di 6000 spettatori e a 4 milioni di persone nel mondo. E’ conosciuto tutt’ora come il più grande oratore motivazionale di tutti i tempi.

HARV HECKER





E’ molto famoso per il suo libro “i segreti di una mente milionaria” e per essere passato da nullatenente a milionario in soli due anni e mezzo.
Hecker è figlio di immigrati che arrivarono in Nord America con soli 30 dollari. Visse un’infanzia povera e a 13 anni iniziò la carriera lavorativa consegnando giornali, vendendo gelati e creme abbronzanti in spiaggia nel periodo estivo.
Già allora il suo sogno era quello di diventare milionario.
Durante i primi anni della sua maggiore età visse in 5 diverse città, fece moltissimi lavori diversi e avviò una dozzina di business. Fino a che non riuscì nell’intento. Il suo cambiamento iniziò grazie al fatto che cominciò a formarsi, studiare e leggere libri di crescita personale. Aprì una catena di negozi sportivi, incrementandoli e infine vendendoli diventò finalmente milionario.
Purtroppo però sperperò tutti i suoi soldi in investimenti sbagliati e scelte poco oculate. In quel momento si rese conto della netta correlazione tra mente, pensieri e ricchezza.
Iniziò a studiare e sviluppare la sua teoria e soprattutto ad applicare i principi che man mano teorizzava. Scrisse infine “i segreti di una mente milionaria” e divenne finalmente multi-milionario. 



Prosegue con formatori conosciuti negli stati uniti II parte





domenica 24 ottobre 2010

L'IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE

Studenti, operai, dirigenti,medici,avvocati… tutti accomunati da un bisogno fondamentale: FORMARSI.


Cosa vuol dire il termine “formarsi”?
Vuol dire (generalizzando ): accrescere le proprie conoscenze e (soprattutto) le proprie capacità.
Così un operaio che si occupa di manutenzione degli impianti in azienda deve essere formato su tutti i possibili guasti e malfunzionamenti delle macchine, conoscere tutti i meccanismi di quegli impianti ed essere capace di utilizzarli al meglio;
un dirigente dovrà formarsi in modo da sviluppare quelle capacità necessarie per guidare la sua squadra.


Un medico si terrà costantemente aggiornato tramite riunioni e convegni sulle nuove metodologie di cura per una determinata patologia, si informerà riguardo i nuovi farmaci in commercio e le nuove tecniche operatorie..
Un avvocato si occupa di tenere sotto controllo ogni eventuale cambiamento o modifica delle leggi e della loro applicazione… e così per tutti..
Uno studente lo fa per definizione. Il suo LAVORO è proprio quello di formarsi in vista del futuro che lo attende, o meglio, puntare ad un livello di formazione tale da potersi permettere di svolgere compiti importanti e di trovare lavori ben remunerati.


È proprio così, la formazione porta ad accrescere le proprie finanze, è un investimento che, in misura diversa ovviamente, tutti facciamo ma di cui spesso ne sottovalutiamo l'importanza.
È logico. Più conoscenze, più capacità ho, più sono formato in un certo settore più saranno le mie chance di trovare qualcuno a cui servano i miei servizi,la mia consulenza o le mie capacità.


Uno studente che ha investito denaro nella propria formazione per studiare in un istituto o in un’ università prestigiosa o che ha dedicato del tempo per imparare nuove lingue straniere avrà sicuramente più possibilità di trovare un’occupazione migliore e di conseguenza di generare più ricchezza di chi invece non è stato disposto ad investire su di sé.
Credere nella propria formazione è qualcosa che porta a crescere, come professionisti e come individui e questo ce lo insegna l'economia del terzo millennio: le più grandi e proficue aziende del mondo sono quelle che più di tutti investono nella formazione dei dipendenti e dei dirigenti.
Più cose sappiamo fare, o meglio, più ci formiamo per fare meglio le cose sappiamo, più arricchiremo la nostra figura di professionisti e la nostra persona, sotto qualunque aspetto.




mercoledì 20 ottobre 2010

"MI STO FORMANDO"


Circa sette anni fa, mi trovavo in palestra, stava per iniziare l’allenamento di pallavolo, lo sport che più amo sia a livello di energia, sia di gioco di squadra.
 Il giovedì si allenavano prima di noi,i ragazzi più grandi ,ed io come al solito ero lì, a bordo campo,ad aspettare di iniziare e a fare due chiacchiere con i miei compagni di squadra . Oltre a noi, da diversi di giorni,c’era sempre un ragazzo che non si allenava, ma era lì a guardare e prendere continui appunti. Quel giorno incuriosito, gli chiesi cosa facesse e lui mi rispose dicendomi:”Mi sto formando”. Tra me e me pensai:”ok, ti stai formando.. ma cosa significa?” E tanta era la curiosità che glielo chiesi. Lui mi rispose che voleva diventare un ottimo allenatore e per diventarlo, spinto dalla sua grande motivazione doveva: imparare scrupolosamente le basi del gioco,capire come diventare leader di un gruppo, imparare a comunicare con i giocatori, riuscire a gestire le diverse situazioni di pressione durante i campionati e molto altro… “in poche parole” concluse:”mi sto formando”. 


Ormai catturato dalla conversazione continuai quella bizzarra “intervista” e gli chiesi cosa intendeva fare per acquisire tutte quelle competenze, come avrebbe fatto quindi, “ a formarsi”. E anche a questa domanda rispose: e mi disse che intendeva studiare e osservare cosa e come facevano i migliori allenatori, riuscire a “scovare” le caratteristiche comuni a tutti coloro i quali erano riusciti a portare la squadra a numerose vittorie continuative, studiare sui libri argomenti come leadership e team building, mettere in pratica da subito tutto ciò che avrebbe appreso aiutando altri allenatori come se la squadra fosse la sua, imparare a fare ed essere l’allenatore di successo che voleva diventare. Era sicuro che se fosse riuscito a portare al successo una squadra non sua, allora, nel momento in cui ne avesse avuta una il suo lavoro sarebbe stato in discesa perché avrebbe saputo già cosa fare. A quelle parole rimasi basito, ma lo ringraziai, perché mi fece capire che potevo non solo allenarmi per diventare un giocatore migliore ma che gli strumenti e le occasioni per farlo erano a portata di mano da sempre, solo che non avevo avuto modo di rendermene conto.

E questo semplice episodio mi ha portato a riflettere a quante volte nella vita di tutti i giorni (e qui non sto parlando solo di sport) ci aspettiamo di migliorare facendo il minimo indispensabile, ci aspettiamo di diventare i migliori senza chiederci niente in più degli altri, e magari ci risentiamo se qualcuno sopra di noi non ci “apprezza come dovrebbe” o non si complimenta con noi per il lavoro svolto quando abbiamo dato il 50% perché tanto anche gli altri nostri coetanei hanno fatto così..

Basta guardarsi intorno per capire che se vogliamo di più innanzitutto dobbiamo DARE di più, perché è evidente che se ancora non abbiamo ottenuto il risultato ambito allora ci sono due cose da fare : o dare il massimo, oppure imparare qualcosa di nuovo, imparare a fare ciò che facciamo ancora meglio.

E proprio come quel ragazzo, a bordo campo, metterci tutto il nostro ingegno e la nostra forza di volontà e proseguire con umiltà e impegno verso la meta. E sapete una cosa? Quel giorno, in quel momento pensai: “un giorno sentirò parlare di questo ragazzo…”.Non solo ne sentii parlare, ma nel giro di un anno quella stessa persona che quel giorno a bordo campo mi disse che si stava formando mi venne presentato come il nuovo allenatore della mia squadra!


Da lì in poi la sua carriera come allenatore e come uomo proseguì ricca di soddisfazioni e traguardi. Ricordo ancora con affetto i preziosi insegnamenti di quel grande uomo. OBIETTIVO CENTRATO!

domenica 17 ottobre 2010

LEADER NON SI NASCE, SI DIVENTA!

I Leader esistono in tutti i campi della vita e a tutti i livelli.Alcuni di loro sono nati già in famiglie che li avrebbero destinati a posti di "comando".
Altri invece sono partiti da posizioni molto poco promettenti e agiate e hanno dovuto creare il proprio percorso formativo passo dopo passo.


Tutti quanti hanno sicuramente affrontato sfide, cambiamenti, momenti difficili e momenti di crescita,e tutti hanno continuato con tenacia a sviluppare e creare ciascuno la propria "forma " personale di leadership.
Tutti questi personaggi hanno molte qualità che li accomunano ma allo stesso tempo sono personalità molto diverse.


Ma allora quali sono i principi base della leadership?quali sono le abilità che bisogna possedere?quale è il ruolo che un leader ricopre?


A tutte queste domande e a tutti questi interrogativi si può giungere ad una risposta a fronte di un ottimo percorso di crescita personale.
La formazione ci permette di essere leader, semplicemente nella nostra vita di tutti i giorni.
Essere un leader significa semplicemente avere consapevolezza di sè, rendersi conto di quali sono i nostri punti di forza e quali le nostre "debolezze", e capire in che direzione muoversi per continuare a sviluppare le nostre capacità.


E' ormai riconosciuto che, nella società attuale e nella vita delle moderne aziende la leadership non è circoscritta alle sole posizioni di comando.
Spesso troviamo esempi di leadership dove non avremmo mai potuto immaginare di trovarli.Tutto ciò avviene anche perchè viviamo in una realtà in cui ormai è universalmente provato e riconosciuto che investire sulla formazione e sulla crescita della propria azienda (a cominciare dai dipendenti) porta ad un miglioramento esponenziale non solo in termini di produttività (quindi di guadagni economici)ma anche di serenità intra-ufficio che denoterà un miglioramento dei rapporti tra dipendenti, che porterà ad un clima generale di benessere che influirà positivamente sul lavoro degli stessi che di conseguenza produrranno maggiori guadagni e via dicendo...creando un circolo Virtuoso che porterà abbondanza e benessere generale.


Ma perchè il singolo dovrebbe investire sulla propria formazione?


In poche parole:perchè dovrei voler migliorare le mie capacità comunicative, la mia abilità a creare coesione ed empatia, la mia capacità a gestire le emozioni in maniera produttiva,la mia felicità,le mie relazioni,la mia capacità di risolvere problemi...etc.


Se non vi bastassero i motivi citati qui sopra ecco un paio di dati interessanti:


  • - Secondo le previsioni della Harvard school of Public Health, nel 2020 la depressione causerà nel mondo sviluppato una perdita di ore lavorative maggiore delle cardiopatie.
  • - i due terzi dei problemi da stress derivano da relazioni insoddisfacenti,violente,limitanti o mal definite
  • -Nel 1997 l'American Medical Association ha rilevato che i medici privi di empatia sono più spesso citati in giudizio
  • - Quando assumono laureati in scienza dell'amministrazione , le aziende richiedono soprattutto iniziativa e abilità comunicative e interpersonali.
  • - Risolutezza,empatia,felicità,autoconsapevolezza emotiva e capacità di risolvere i problemi sono fattori predittivi del successo nelle vendite e superano di gran lunga variabili come l'età o il possesso delle tecniche di vendita stesse.

mercoledì 13 ottobre 2010

FORMARE SE STESSI


Il termine formazione di per sé è un termine generico molto vasto.
Anni fa la formazione era destinata solamente ad una nicchia di persone,una sorta di "elitè”. Ognuno di noi, a partire dalle elementari,è venuto a contatto con una sorta di formazione, ma andare a scuola è una cosa pressoché normale per la maggior parte delle persone al giorno d’oggi, quasi una cosa da dare per scontata.


Solo che spesso e volentieri, nonostante in famiglia venga scelta la scuola da frequentare da figli e genitori, l’indirizzo degli studi superiori e il corso di Laurea, la formazione a livello scolastico non è una scelta totalmente indipendente.


Negli ultimi anni, per fortuna, ci si sta rendendo conto di quanto la formazione sia fondamentale. Quindi, accanto alla formazione scolastica, si sente parlare di formazione del personale quando si parla di aziende, formazione dei docenti, ma anche di formazione personale per i singoli individui.
Su quest’ultima credo sia doveroso spendere due parole in più: sempre più spesso formare se stessi è fondamentale per stare al passo con la società e crescere. Il significato che attribuisco al termine formare se stessi si ritrova in una frase del gergo inglese “garbage in, garbage out”,che sta a significare che “se metti immondizia dentro di te, uscirà immondizia” il che significa anche che “metti cose buone dentro di te, usciranno cose buone”.


Al giorno d’oggi abbiamo l’opportunità di scegliere. Oltre al percorso di studi le modalità con cui formarci e accrescerci personalmente sono moltissime, basti pensare ai tantissimi libri,corsi e aziende che fanno formazione. Fondamentale però saper scegliere bene queste modalità. Le informazioni prese su Internet per esempio andrebbero calibrate,valutate. Sicuramente indice di qualità di quest’ultime sono la professionalità, la coerenza, la trasparenza e garanzia sui risultati. Insomma, proprio perché ora abbiamo l’opportunità di scegliere, scelgo di investire sulla formazione, scelgo come e con chi. E sento che investire su di me sia la cosa migliore in quanto sono l’unica risorsa su cui posso contare, l’unica che non si svaluterà mai nemmeno in periodo di crisi economica.


La formazione è destinata a diventare un bene primario del futuro e di questo c’è da esserne grati.
Non resta che scegliere se essere tra i primi che guardano al futuro o se essere tra gli ultimi che si mettono in coda perchè ormai è "scontato" possedere certi requisiti. io ho scelto.